Monday 15 December 2014

Interstellar: andare oltre la fantascienza...potevi farlo un po' meglio



La maledizione di tuti i film che sono preceduti da grandi aspettative è quella di lasciarmi sempre un po' deluso all'uscita dalla sala. Succede sempre così, e la cosa peggiore è che il mio cervello sembra dimenticarsi di tutte le precedenti esperienze, quando a grandi premesse sono spesso seguite grandi e piccole delusioni. Il risultato? mi siedo al cinema eccitato come un bambino e ne esco con un grosso punto interrogativo sulla testa.

Per quanto vorrei che non fosse così, Interstellar ha avuto su di me lo stesso effetto. Non me la sento di dire che il film non mi sia piaciuto o che sia un brutto film perchè Direi il falso. Ciò che è vero è che ha provocato una maestosa altalena di emozioni, alternando momenti nei quali avei voluto saltare in piedi dalla gioia, e altri in cui avrei quasi lasciato la sala.

Il film si presenta con delle credenziali da brivido: Christofer Nolan, tessitore di trame complesse e coinvolgenti, il regista che tramuta in oro tutto ciò che tocca. La tematica su cui gira la trama è a dir poco angosciante: l'umanità chiusa in se stessa e che non sente più il richiamo dell'esplorazione del cosmo, mentre solo i pochi che continuano a credere nei misteri dell'universo si lanciano in un disperato ultimo tentativo di ricerca della salvezza. Le premesse del film nella prima mezz'ora sono dunque meravigliose, e a livello visivo la pellicola è semplicemente sublime. Il volo della nave spaziale vicino saturno è un capolavoro dell'IMAX e la fotografia del film è un'opera d'arte: invece di "imbrogliare" e ricorrere ai trucchetti del 3D, Nolan fa un uso magistrale di una profondità di campo molto ridotta per stagliare gli attori su dei fondali da applausi. Purtroppo la bellezza visiva, troppo spesso duranre il film, non è all'altezza dei contenuti di alcune scene, che sarebbero più apprezzabili se il film fosse muto.

La trama si sviluppa oltre la fantascienza. Se escludiamo tutti i film di fantascienza ambientati migliaia di anni nel futuro, dove le navi spaziali vengono usate come le automobili di oggi, e pensiamo solo a quei film fondati sul mondo che conosciamo, Interstellar esplora, oltre la scienza spinta un passo oltre i suoi limiti odierni, anche i luoghi dove inizia l'ignoto più assoluto: i limiti oltre i quali tutto ciò che il regista decide di imboccarci diventa, per quanto poco ne sappiamo a riguardo nel mondo reale, plausibile. E per questo, almeno io, Interstellar l'ho amato.

Purtroppo il film ha anche diversi problemi. E lo stupro di diverse leggi della fisica è uno di quelli (grazie per aver eliminato almeno i suoni nelo spazio), nonostante la presenza nell'elenco dei produttori esecutivi del nome del fisico teorico Kip Thorne. L'aver seguito un percorso educativo scientifico ed essere diventato uno scienziato mezzo ingegnere mezzo fisico non mi ha aiutato ad apprezzare la fisica del film. Mi limito a dire che seguire la trama e conoscere un po' di leggi che governano l'universo, non si sposano molto bene insieme: troppo spesso durante la visione, soffermarmi sugli strafalcioni commessi in alcune scene mi ha distratto dalla trama stessa. Dal momento che delle bestemmie scientifiche d Interstellar si è parlato molto e non è mia intenzione tediare il lettore con argomentazioni già lette e rilette e, se qualcuno volesse sapere qualcosa a proposito della scienza in Interstellar vi rimando a questo articolo.

Spostandoci un po' di più verso la trama e come essa si sviluppa, non ho particolarmente apprezzato un paio di twist nello svoglimento della storia per capire i quali lo spettatore deve semplicemente rinunciare a farlo ed usare un approccio del tipo "diamogliela buona, serve per far quadrare la storia, vediamo dove va a parare". Caro Nolan, da te non me lo aspettavo. Quello che volevo era una pellicola avvincente ed originale, il film di fantascienza che aspettavo. E invece nemmeno quello mi hai dato. Ciò che esce fuori è un film che, se visto qualche giorno dopo il vecchio Armageddon vi farà provare sensazioni di deja vu e se, come il sottoscritto, siente fanatici di mostri sacri come 2001 Odissea nello spazio, guardare alcune scene vi farà quasi di udire le note del Danubio Blu, oppure vi farà quasi immaginare di sentire Matthew McCounaghey dire "HAL, apri il portello".

Tutto sommato mi sento come se Gordon Ramsay in persona mi avesse servito delle capesante con poco sale.

2 comments:

  1. L'ultima frase è tutto ciò che avrei voluto dire di Interstellar, ma avrei scritto in cinque pagine

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    1. Non mi sono dilungato di proposito.... Ma di cose da dire c'è ne sono

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